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A chi rivolgersi in caso di problemi

Sfortunatamente quando si parla di comportamento del cane le figure coinvolte sono sempre troppe e con poche o nessuna regola che ne disciplini l’attività e la competenza professionale. Questo ovviamente va a scapito sia dei proprietari sia degli animali. La Medicina Comportamentale è una disciplina specialistica della Medicina Veterinaria che prende in considerazione le caratteristiche comportamentali del paziente, il rapporto tra animale e proprietario, le procedure di diagnosi e trattamento dei disturbi comportamentali. La Medicina Comportamentale Veterinaria è una disciplina relativamente recente, spesso paragonata all’addestramento o all’obbedienza, ma è importante sottolineare che, sebbene la gestione dell’animale possa giocare un ruolo sia nell’insorgenza che nella risoluzione dei problemi comportamentali, è scorretto attribuire solamente ad una cattiva gestione la causa principale dei problemi comportamentali. Infatti un comportamento inadeguato/indesiderabile è diverso da ...

Gli obblighi di legge

Chiunque adotti un cane acquisisce una serie di ‘doveri’ di natura sia legale che morale nei confronti di esso, ma anche degli altri cittadini. Un buon proprietario ricorda sempre che non tutti amano i cani e rispetta le esigenze altrui: per questo evita che il suo cane disturbi abbaiando o in qualsiasi altro modo, raccoglie le deiezioni, e se necessario, fa in modo di allontanarlo quando incrocia altre persone, magari scendendo temporaneamente dal marciapiede o facendosi da parte. Oltre agli obblighi di legge, alcuni doveri riguardano la tutela del benessere dell’animale e la promozione e salvaguardia di una serena convivenza tra cane e uomo, questi doveri sono: Iscrivere il cane all'anagrafe canina Rispettare le cinque libertà fondamentali di cui ogni animale allevato dall’uomo ha diritto: libertà dalla sete, dalla fame e dalla malnutrizione, libertà dal disagio termico e fisico, libertà dal dolore, dalle ferite e dalle malattie, libertà dalla paura e...

Cani e bambini

Il rapporto tra bambini e cani varia al variare dell'età. Da uno a tre anni il bimbo prova un forte interesse per tutto ciò che si muove, ma è totalmente incapace di gestire l’interazione con il cane; non riconosce alcun segnale emesso dall’animale, neppure i più evidenti, e non si rende conto di stringere troppo, graffiare, strappare il pelo di un essere che può spaventarsi e sentire dolore.  L’incapacità di capire se il cane ha paura o è aggressivo persiste fino a circa 6 anni e il bimbo potrebbe trattenere il cane contro la sua volontà o avvicinarsi troppo, nonostante l’animale emetta segnali di minaccia. Durante tutto questo periodo è quindi indispensabile che gli adulti supervisionino in ogni momento e in maniera attiva l’interazione tra bambino e cane. Tra il settimo e l’ottavo anno di vita il bambino vede nel cane un amico e un compagno alla pari mentre successivamente è in grado di capire che l’animale è diverso da lui. Questa è la fase in cui si può affrontare un dis...

Cani e gravidanza

La nascita di un figlio, in una famiglia dove è già presente un cane, è un evento che va preparato con alcuni accorgimenti importanti per evitare disagi futuri. Innanzitutto è doveroso accertarsi che l'atteggiamento del cane sia normale e affrontare preventivamente gli eventuali problemi comportamentali. In particolare è necessario assicurarsi che il cane non manifesti intolleranza al contatto fisico e possessività eccessiva nei confronti degli oggetti. Fate controllare dal veterinario lo stato di salute dell’animale e ricordate che se un animale è sano non ci sono motivi igienici per evitare uno stretto contatto con un bambino. Infine, educare il cane alla condotta al guinzaglio può essere molto utile per passeggiare con il cane e la carrozzina senza rischi. Il problema comportamentale più frequente nei confronti di un bambino appena nato è quello della gelosia: se questa, però, viene controllata fin dall'inizio la convivenza sarà priva di pericoli. Alcuni cani reagisco...

Convivenza tra cani e bambini

La convivenza tra cani e bambini, se gestita correttamente, è una preziosa opportunità. I cani, oltre a diventare compagni di giochi, obbligano il bambino ad imparare le differenze tra noi e gli animali e lo abituano a rapportarsi anche con la gestualità (carezza, contatto, olfatto, calore, movimento). Ci sono alcune regole generali da seguire per favorire una corretta relazione tra bambini e cani. La prima, e la più importante, è: non lasciare mai il cane da solo con un bambino, anche dopo aver insegnato e ribadito al bambino come comportarsi. I bambini non sono in grado di concentrare l’attenzione su più cose contemporaneamente e possono involontariamente provocare disturbo al cane: per esempio, se il bimbo sta giocando può non accorgersi che il cane è presente e calpestarlo, fargli cadere un oggetto addosso o altri comportamenti per cui l'animale potrebbe avere reazioni di intolleranza. Qualsiasi segnale negativo verso il bambino è preoccupante (fughe del cane all’arrivo...

Il cane irritabile

Gli stati di malattia, la vecchiaia e le condizioni fisiche che procurano dolore possono alterare l'umore e il comportamento del vostro cane. Un animale con problemi di salute può diventare irritabile oppure, semplicemente, avere timore di provare dolore se toccato e di conseguenza difendersi. Il dolore fisico e, in generale lo stato di salute, sono fattori che influenzano le reazioni del cane. Non sempre è semplice capire se un animale ha dolore e non bisogna sottovalutare mai la possibilità che il nostro cane sia in una situazione di disagio che lo rende più nervoso, reattivo e difensivo. In questi casi non è la gestione da parte del proprietario il problema, ma le condizioni di sofferenza del cane. Dermatiti e otiti, per esempio, sono malattie comuni che possono influire sull’umore in maniera anche determinante; le malattie ortopediche che causano dolore, come artriti e artrosi, possono aumentare la tendenza del cane a reagire aggressivamente se viene toccato; alcuni tipi di m...

Quando preoccuparsi e cosa fare

Il rapporto con un animale dovrebbe essere un qualcosa di arricchente per noi umani e i cani sono tra gli animali con cui conviviamo da più tempo. Fenomeni di lesioni gravi o addirittura di morte causati dai cani sono rarissimi e proprio per questo costituiscono quasi sempre una notizia da prima pagina: ricordate che la maggioranza di questi rari eventi non è affatto immotivata o imprevedibile ed è davvero poco frequente che un cane “impazzisca d'improvviso!”. Come abbiamo già visto nelle sezioni precedenti, il modo migliore di prevenire ed evitare problemi nella convivenza con i nostri cani si basa su principi semplici e di buon senso, quali: scegliere la tipologia di cane più adatta all’ambiente in cui viviamo, preoccuparsi di dare al cane un’educazione adeguata,soddisfare i suoi bisogni fondamentali di socializzare e di esercizio quotidiano. Un proprietario attento conosce il carattere del proprio cane e può quindi prevedere (e quindi prevenire) le situazioni in cui l’istinto ...

Prevenire liti e paure

Tutto ciò che non si conosce fa paura: la migliore prevenzione è far sperimentare ai cuccioli una grande varietà di persone, cose e situazioni. Se un cucciolo ha paura di qualcosa o di qualcuno non deve essere forzato, ma abituato molto gradualmente: la paura delle persone e degli altri cani rappresenta un campanello di allarme. Tutti i casi di paura eccessiva, soprattutto se apparentemente immotivata, devono richiedere attenzione, in particolar modo se dei bambini rientrano nella relazione: in una condizione di paura ci possono essere reazioni difensive eccessive e talvolta pericolose. Se il vostro cane tende a spaventarsi facilmente, anche in situazioni normali e quotidiane, non sottovalutate questo segnale e chiedete aiuto al vostro veterinario di fiducia. In linea generale, se il cane manifesta delle paure bisogna favorire il processo di abituazione, incoraggiandolo e giocando con lui come se nulla fosse, senza “rassicurarlo” poiché questo contribuisce a rinforzare l'attegg...

Prevenire i problemi di separazione

Per evitare che il vostro cane soffra o crei problemi quando viene lasciato solo è importante che sia abituato ad aspettare tranquillo sia quando uscite di casa, sia quando siete in casa ma avete altro da fare. Il modo più semplice per educare un cane a restare solo è non rispondere a tutte le sue richieste di attenzione, neppure se è cucciolo. Ricordate di interagire con il cane solo quando è tranquillo, soprattutto al rientro a casa, e di non dargli mai retta se abbaia o mugola. Dopo i primi giorni dall'adozione, necessari per creare il nuovo legame con i proprietari, occorre abituarlo a stare da solo in maniera graduale, tenendo conto che un cucciolo non può comunque essere lasciato a se stesso a lungo. Se durante la vostra assenza il cane ha sporcato o distrutto qualcosa, evitate di sgridarlo o punirlo: non sarà in grado di comprendere il motivo della punizione. Inoltre stabilite, fin dall'arrivo del cucciolo in casa delle zone riservate esclusivamente ai proprietari, ...

Il cane aggressivo

Il cane aggressivo: il comportamento aggressivo è parte integrante del repertorio naturale degli animali, cerchiamo di capire qualcosa in più di questo interessante aspetto relazionale cane-cane cane-altre specie. Le aggressioni sono classificate in relazione al contesto in cui si verificano e se ne descrivono cinque tipologie: aggressione predatoria: l'obiettivo di questa aggressione è la caccia aggressione gerarchica: compare a seguito di conflitti gerarchici che possono instaurarsi tra cani o tra cane e membro della famiglia, viene scatenata da situazioni competitive per : -una specifica risorsa alimentare -la gestione dello spazio (accesso al divano, al letto) -l'accesso e il contatto con un individuo del gruppo -l'accesso all'attività sessuale aggressione da irritazione: si manifesta quando viene superata la soglia di tolleranza del cane, è scatenata da numerosi fattori quali il dolore, la frustrazione, la contenzione f...

Cani cattivi o cattivi proprietari

Il luogo comune ‘non esistono cattivi cani, ma solo cattivi proprietari’ può indurre molti a sentirsi incapaci e inadeguati nel gestire e educare il proprio animale. Il rischio è che le persone provino imbarazzo o addirittura vergogna nel chiedere aiuto qualora si trovino di fronte a comportamenti problematici: esistono, invece, frangenti in cui il “cattivo comportamento” non deriva da una sbagliata gestione. Un classico esempio è rappresentato dai cani che, per varie vicissitudini, hanno trascorso il primo periodo di vita in un ambiente senza i necessari stimoli e senza la possibilità di socializzare con diversi tipi di persone e/o animali; anche stimolazioni eccessive e precoci possono essere altresì dannose. Per esempio cuccioli che hanno passato i primi mesi in un ambiente stressante, con troppo rumore, sottoposti a manipolazioni traumatiche, possono diventare adulti instabili che si spaventano facilmente o reagiscono in maniera eccessiva nelle diverse situazioni. Eventi traum...

Sfatiamo i miti

Il cane è un animale talmente popolare che non mancano aneddoti, credenze e miti riguardanti il suo comportamento. Alcune di questi sono inesatte e, talvolta, creano situazioni pericolose, quindi: diffidate dai miti o, quantomeno, prendeteli come tali!. Una delle convinzioni più diffuse è che la castrazione nel cane maschio diminuisce sempre l'aggressività: in linea di principio è vero, ma non trattandosi di “matematica”, in alcuni soggetti questo non avviene. Esistono cani maschi con maggiore tendenza, rispetto alla media, ad ingaggiare liti con altri maschi e a dimostrare aggressività per mantenere il possesso di oggetti e cibo. La castrazione può aiutare molto nella gestione di cani che hanno atteggiamenti problematici legati in particolare al comportamento sessuale, come tendenza insistente a montare, a marcare con urina e a ingaggiare liti con altri maschi, ma non sempre risolve laddove si è di fronte ad un cane aggressivo e possessivo. A livello medico castrazione e steri...

Aggressività e dominanza

Molto spesso si sente dire, o si legge, che se un cane è aggressivo quando, ad esempio, ringhia o morde persone della famiglia e la causa si attribuisce al fatto che il proprietario non è riuscito ad imporsi come leader nel branco- famiglia. In realtà l’aggressività è una condizione decisamente più complessa e applicare il principio di capo-branco o dominante a tutte le situazioni nelle quali il cane è aggressivo rischia di sottovalutare l’importanza di altri fattori che nulla c’entrano con la dominanza. La paura, lo stress e il disagio fisico sono tutte condizioni egualmente importanti nel determinare e spiegare numerose reazioni da parte del cane: quando, ad esempio, l’aggressività diviene un modo di difendersi da una situazione considerata dall'animale “paurosa” o pericolosa oppure rappresenta un sintomo di ansia soggettiva, trattare il cane in maniera rigida, sgridarlo o punirlo può peggiorare la situazione. Un cane pauroso ha bisogno di essere protetto, mentre un cane...

Il comportamento predatorio

I cani sono predatori e il loro ruolo come ausiliari dell’uomo nella caccia è stato fondamentale nella nostra storia. La selezione di soggetti con un certo tipo di comportamento predatorio è stata messa in atto anche per creare alcune razze di cani guardiani di greggi e mandrie. L’istinto predatorio è quindi normale e alcuni aspetti sono stati ricercati e selezionati dall’uomo.  Tale atteggiamento può essere sollecitato nel cane soprattutto in presenza di soggetti/oggetti “in movimento”, che ‘ricordano’ prede, quali biciclette, motorini, gatti o bambini che corrono. Di solito, se il cane è abituato a questi stimoli, il problema non si pone, ma in alcuni animali l’istinto predatorio è così sviluppato da dar adito comunque ad atteggiamenti da “cacciatore o guardiano”. Il rischio è che si verifichino incidenti, poiché il cane può arrivare a spaventare o addirittura a mordere i polpacci dei ciclisti, dei bambini che giocano e così via o anche a ferire, se non uccidere, altri animali...

Aggressività e territorialità

Alcuni cani ringhiano in presenza del cibo, se hanno un giocattolo o se qualcuno si avvicina al luogo dove riposano. Generalmente queste dimostrazioni cominciano quando il cucciolo raggiunge la maturità sessuale anche se, a volte, è possibile che si manifestino prima dell'adolescenza o addirittura nell'infanzia. Con questi soggetti è fondamentale che i proprietari riescano a far capire in modo coerente la propria leadership. In pratica, per cani con l'attitudine a ringhiare per mantenere il possesso di giocattoli o cibo è importante insegnare ad aspettare e chiedere “per piacere” , attraverso il comando “seduto”. Inoltre è bene evitare di provocare reazioni aggressive, disturbando l'animale quando mangia o quando dorme. Se in famiglia ci sono bambini piccoli o il comportamento persiste, nonostante i tentativi di educarlo ad aspettare e a sedersi, sarà necessario rivolgersi al veterinario di fiducia. Il cane adulto può mostrare dei comportamenti che sono normali p...

Il cane animale sociale

I cani sono animali sociali che vivono in branco: quest'ultimo rappresenta una sorta di grande famiglia composta da entrambi i sessi. Il branco si muove, caccia e si ciba insieme. Gli accoppiamenti avvengono all'interno del gruppo e tutti i componenti cooperano per la difesa e la crescita dei cuccioli. All'interno del branco, poi, esiste una gerarchia ben precisa composta da soggetti dominanti e soggetti gregari. I soggetti dominanti hanno accesso per primi alle risorse, come il cibo o le femmine. Generalmente sono i cani più adulti e più forti. Il “capo branco” o “leader” è colui a cui tutti gli altri sono sottomessi, a cui tutti fanno riferimento e che prende le decisioni per il branco intero. Dopo di lui vengono tutti gli altri, secondo una vera e propria scala gerarchica, fino al più subordinato. Comprendere come si comporta un cane leader è essenziale per imparare a comportarsi correttamente con il proprio cane. L'obbiettivo dev'essere quello di fungere da ...

Il comportamento del cane

Come tutti gli animali, il cane esprime dei comportamenti dettati dalla genetica della sua specie, come ad esempio l'organizzazione sociale, il comportamento predatorio e la difesa del territorio. L'intensità con cui tali caratteristiche vengono manifestate dipende dalle esperienze del singolo animale e proprio su queste l'uomo, in particolare il proprietario, gioca un ruolo fondamentale . Talvolta alcuni comportamenti possono risultare inappropriati alla situazione o così forti da creare problemi di gestione dell'animale o, addirittura, di convivenza con l'uomo. Per questo è importante che al proprietario vengano fornite tutte le istruzioni necessarie per prevenire tali situazioni. Comprendere il comportamento del cane è il primo passo per vivere un rapporto sereno con lui. In generale, tutti i cani sviluppano naturalmente legami affettivi con i loro proprietari, diventando così parte della famiglia: il loro ruolo dovrebbe essere quello di gregari, cioè ...

Rapporto uomo cane, le origini

Senza dubbio all'origine della convivenza tra cani e umani ha avuto un'importanza preponderante l'istinto di guardia e di difesa: tuttavia la presenza di resti ossei canini in tombe umane risalenti all'era preistorica avvalora l''ipotesi secondo cui già allora il cane potesse giocare un ruolo di “compagno”oltre che di pura “arma di difesa”. Il cane domestico è l'esito del lunghissimo processo di addomesticamento del lupo, durante il quale il cane selvatico si è profondamente modificato dal punto di vista evolutivo e genetico. Con il tempo egli si è allontanato dalle regole più rigide che regolano la vita in natura per avvicinarsi al mondo umano. nella prima fase dell'addomesticamento il profilo comportamentale del cane ha subito modificazioni importanti: sono aumentate docilità, tolleranza e giocosità e diminuite aggressività, combattività e reattività. Col passare del tempo i primi cani hanno imparato a condividere con l'uomo emozioni, a decodi...

Errori nella comunicazione cane-uomo

Per ridurre la fonte di incomprensioni è molto importante non attribuire emozioni e pensieri umani al cane: l'interpretazione scorretta da parte del proprietario di un segnale inviato dal cane crea un conseguente errore di comunicazione, che si traduce normalmente in una una risposta inappropriata dell'animale. Un esempio classico sono quei comportamenti che vengono interpretati dall'uomo come ‘noia’, ‘prese in giro’ o ‘mancanza di rispetto’: sbadigliare se ricevono un comando, avvicinarsi molto lentamente se chiamati, urinare. Tutti questi, in realtà, sono tentativi di pacificazione o segnali di stress. Perciò è necessario capire la differenza fra comportamento osservato e il suo vero significato, evitando di associare ‘intenzioni’ ed ‘emozioni’ a comportamenti del cane che hanno delle loro specifiche finalità. Leggere e interpretare correttamente il linguaggio posturale permette di evitare errori nella comunicazione e permette di prevenire l’insorgenza di eventuali compor...

La comunicazione visiva

I cani non parlano, ma attraverso il corpo comunicano con i loro simili e con noi. Le orecchie, la coda, i peli, lo sguardo e la posizione ci possono raccontare molto su quello che un cane sta cercando di dire: l'insieme dei suddetti caratteri possono essere sinteticamente definiti come “ postura ”. E' quindi importante imparare ad osservare Orecchie Coda Bocca Posizione del corpo Mimiche ed espressioni facciali Si definisce “postura dominante” quella assunta da un cane che vuole comunicare la propria superiorità gerarchica, la propria dominanza su un altro. Essa è caratterizzata da: · orecchie dritte in avanti · coda tenuta in vista, ben in alto, ad angolo retto rispetto al corpo · il corpo rigido, duro. Generalmente il soggetto più dominante tra due si pone ad angolo retto rispetto all’altro cane, con il muso sulle spalle del sottomesso: T-position . Non è raro, poi, vedere un cane porre le zam...