Passa ai contenuti principali

Il comportamento del cane

Come tutti gli animali, il cane esprime dei comportamenti dettati dalla genetica della sua specie, come ad esempio l'organizzazione sociale, il comportamento predatorio e la difesa del territorio.

L'intensità con cui tali caratteristiche vengono manifestate dipende dalle esperienze del singolo animale e proprio su queste l'uomo, in particolare il proprietario, gioca un ruolo fondamentale .Patentino-cani15

Talvolta alcuni comportamenti possono risultare inappropriati alla situazione o così forti da creare problemi di gestione dell'animale o, addirittura, di convivenza con l'uomo.

Per questo è importante che al proprietario vengano fornite tutte le istruzioni necessarie per prevenire tali situazioni.

Comprendere il comportamento del cane è il primo passo per vivere un rapporto sereno con lui.

In generale, tutti i cani sviluppano naturalmente legami affettivi con i loro proprietari, diventando così parte della famiglia: il loro ruolo dovrebbe essere quello di gregari, cioè di soggetti che seguono spontaneamente le indicazioni dei loro compagni umani. Ci sono regole che i cani rispettano molto facilmente e che vengono dettate dalle persone spesso inconsapevolmente, altre che devono essere introdotte e fatte rispettare in modo meno naturale: per esempio imparano facilmente a non saltare sui tavoli, mentre aspettare per avere il cibo o per giocare non è un atteggiamento così immediato.

Nel momento in cui il cucciolo viene adottato, il ruolo di educatori passa dalla madre naturale ai proprietari che dovranno pertanto insegnare le regole di convivenza “in famiglia” al nuovo arrivo.

Quando il cucciolo entra in casa non è una “tabula rasa”, ha già il suo personale patrimonio di comportamenti dettati in parte dalle caratteristiche genetiche e in parte dalle esperienze fatte nei primi mesi di vita. A seconda che sia molto vivace o molto tranquillo, può essere più o meno difficile insegnargli a controllarsi quando desidera qualcosa, soprattutto l'attenzione delle persone.

Dare delle regole non significa avere un atteggiamento rigido e impositivo, ma semplicemente far capire con coerenza ciò che è consentito e ciò non lo è. Per esempio se la regola è: “non si abbaia” per ottenere un giocattolo oppure “non si mordicchia o salta addosso” per avere attenzioni, bisognerà evitare di interagire con il cucciolo quando manifesta tali comportamenti. Un semplice accorgimento consiste nel chiedere al cane di sedersi tranquillo per avere ciò che desidera.

La strategia migliore da adottare è quella di premiare i buoni comportamenti e ignorare quelli sgraditi, evitando urla e punizioni perché potrebbero spaventare il cucciolo e renderlo più eccitabile e imprevedibile. Spesso, però, accade che le persone rispondano all'eccitazione della'animale con aun atteggiamento analogo, rischiando così di insegnare al cane, senza rendersene conto, che per ricevere delle attenzioni bisogna agitarsi. E' bene quindi interagire con il cucciolo quando è tranquillo ed evitarlo quando è agitato.

Se vuoi leggere gli altri articoli: link articoli precedenti.

Torneremo lunedì prossimo con un nuovo argomento.

A cura di Silvana Cavaglià e della Clinica Borgarello

Se ti è piaciuto l'articolo, iscriviti al feed o alla newsletter per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti di TGPET.net.
Lascia un commento per dire la tua o per chiedere informazioni.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Rottweiler

Con piacere riportiamo il punto di vista di puppyschool.it sulla razza Rottweiler un cane di tutti ma non per tutti. L'origine di questa razza risale al XIII secolo quando Marco Polo descrisse per la prima volta i mastini del Tibet, da cui discenderebbero i Rottweiler. I mastini del Tibet venivano utilizzati come guardiani degli accampamenti militari dagli antichi Romani: le legioni romane sarebbero giunte, insieme ai mastini, fino in Germania e più precisamente a Rottweil,nel Wurtemberg. In questo luogo i mastini si incrociarono man mano con i cani da bestiame locali, fino a produrre la razza che oggi conosciamo con il nome di Rottweiler. Con il passare del tempo la cittadina di Rottweil crebbe dal punto di vista commerciale; i macellai e gli allevatori notarono l'intelligenza e l'astuzia di questi cani e decisero di iniziare ad addestrarli a condurre i bovini ai mercati. Attorno al 1900 la legge vietò il trasporto del bestiame su strada e dunque il Rottweiler ...

Pseudogravidanza della cagna

DI CHE COSA SI TRATTA La pseudogravidanza della cagna conosciuta anche come pseudociesi o gravidanza isterica è considerata come una condizione fisiologica che può manifestarsi nella cagna dopo 1-2 mesi dalla fine del calore. Il sintomo più eclatante è l’aumento di volume delle mammelle che secernono una sostanza biancastra simile al latte. Spesso la cagna in corso di pseudogravidanza si comporta come se si trovasse nel pieno di una gravidanza vera e propria. Infatti diventa protettiva nei confronti di oggetti inanimati, si isola o cerca l’approvazione del proprietario. LE CAUSE Gli ormoni in questo periodo giocano un ruolo fondamentale. Infatti l’insorgenza della pseudogravidanza è causata dall’improvviso aumento del tasso di prolattina in seguito alla caduta del progesterone. Il progesterone prima prepara il tessuto mammario alla secrezione, mentre la prolattina agisce secondariamente determinando la produzione di latte. Qualsiasi abbassame...

La displasia del gomito e dell’anca

Le patologie scheletriche dell’accrescimento comprendono tutte quelle alterazioni o malattie ossee che si manifestano o si sviluppano nel corso del primo anno di vita del nostro cucciolo. Il periodo si può considerare lievemente variabile a seconda della razza del cane.  Generalmente queste patologie hanno una componente genetica e/o ereditaria, che si trasmette dai genitori ai cuccioli. La parte genetica determina il grado di manifestazione della patologia, vuol dire che il cucciolo può presentare completamente il difetto o può presentarlo solo in piccola parte.  Oltre a questa componente, in molte patologie scheletriche esiste anche una importante componente ambientale, questa influenzerà la manifestazione fenotipica della patologia, cioè potrà aumentare o diminuire l’espressione della componente genetica. Molto complicato, ma cerchiamo di chiarire e  facciamo un esempio con la Displasia dell'Anca del Cane : se un cucciolo, nel suo DNA, ha una componente geneti...