Arrivano le vacanze di Natale e con esse la voglia di fare un viaggio e magari portare con noi anche il nostro amico Fido; e spesso pensiamo al treno come mezzo di trasporto.
E' sempre difficile e complicato gestire un viaggio con il nostro amico 4zampe in treno. Dal prossimo 11 dicembre sarà ancora più complicato: entra infatti in vigore il nuovo orario invernale di Trenitalia da cui spariranno molti degli attuali convogli di classe intercity e Ic notte, gli unici assieme agli espressi ed ai treni regionali, sui quali erano ammessi i cani.
I cani di piccola taglia hanno la meglio; infatti sono i più fortunati per i viaggi in treno ( e in aereo!), basta una gabbietta (dimensioni massime 70x50x30 centimetri) e saranno ammessi ovunque senza pagare il biglietto, mentre i cani di dimensioni superiori non potranno essere ammessi a bordo.
Quindi non vi resta che utilizzare l'auto o peggio ancora rinunciare alla vacanza. Ma se proprio non volete demordere, potete lanciarvi in un continuo cambio di treni e coincidenze per raggiungere la tanto attesa meta natalizia!
Se il vostro viaggio prevede una partenza da Torino e arrivo a Palermo avrete due opzioni: la prima con un solo cambio e una durata di 32 ore e 22 minuti; la seconda con due cambi e una durata di 27 ore e 55 minuti. Chi viaggia senza animali potrà invece optare anche per soluzioni che prevedono una o più tratte con convogli eurostar o alta velocità arrivando a compiere lo stesso tragitto in 16 ore e 35 minuti, praticamente la metà del tempo.
Trenitalia spiega che la causa è la mancanza di incentivi statali: gli intercity e i treni non possono più essere garantiti con la stessa frequenza, mentre chi viaggia con i Freccia Rossa non gradisce animali in carrozza. Peccato che nel resto d'Europa la situazione non è la stessa: in Francia non vi sono limiti di viaggio per i cani sui treni ad alta velocità, lo stesso anche in Gran Bretagna e Spagna, dove i cani, tra l’altro, viaggiano gratis.
www.animalstore.it
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Commenti
Comunque scandalosa decisione delle ferrovie che di servizio pubblico non hanno più niente
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