L’ippopotamo (Hippopotamus amphibius) è un animale che ama l’acqua: per tale ragione era chiamato dai greci “cavallo di fiume”.
Gli occhi e le narici sono situati nella parte superiore della testa, per cui l’ippopotamo può vedere e respirare anche quando è quasi interamente sommerso. Spesso si crogiola lungo le sponde e secerne una sostanza oleosa di colore rosso: il liquido è una sorta di umidificante e crema solare che può anche proteggere dai germi. Ha canini aguzzi, taglienti, che crescono di continuo; la mandibola può spalancarsi a 150 gradi, un'enormità, i giovani hanno un bizzarro modo di mostrare ossequio alla gerarchia: si girano e spruzzano sul muso gli escrementi, dimenando la coda.
Per la maggior parte del tempo trascorre le sue giornate interamente immerso nell’acqua di fiumi o laghi, fino a sedici ore al giorno.
E' un buon nuotatore e può restare fino a cinque minuti in apnea, ma le sue dimensioni sono tali che spesso si limita a camminare o stazionare sui fondali dei laghi, o a stare disteso in acque basse. Anche le parentele sono sorprendenti: l'ippopotamo ha antenati fra i cetacei, non fra i bovini. Viveva anche in Inghilterra e a Cipro. In Madagascar un violento cambiamento climatico quasi l'ha estinto, all'inizio dell'Era Cristiana. I più stretti parenti degli ippopotami sono i maiali.
Oggi esistono solo due tipi di ippopotami, entrambi africani, l'ippopotamo comune, detto anche ippopotamo anfibio, che può arrivare a pesare fino a 4 tonnellate, e l'ippopotamo nano o ippopotamo pigmeo, molto più piccolo e che pesa circa un decimo dell'altro ed ha abitudini più terrestri. Vivono in branchi di una decina di individui che passano la giornata in acqua, distribuiti in modo caratteristico: le femmine con i piccoli ippopotami raggruppati fra di loro, così come i maschi e le femmine giovani senza prole; i maschi si dispongono alle periferie di questi gruppi.
I maschi adulti di ippopotamo occupano un determinato spazio a seconda del loro grado gerarchico. L'istinto di difesa degli ippopotami è molto alto, frequenti sono gli scontri fra i maschi per il territorio, scontri che spesso finiscono con la morte di uno dei due contendenti. L'ippopotamo mangia poco in proporzione al suo peso corporeo. L'alimentazione è costituita da diverse specie di graminacee dei generi Panicum, Urocholora o Cynodon.
La maturità sessuale viene raggiunta a circa otto anni e la vita si stima intorno ai 40-50 anni. I piccoli pesano circa 45 kg al momento della nascita e poppano sulla terraferma o sott’acqua chiudendo orecchie e narici. Ogni femmina partorisce un singolo piccolo ogni due anni. Subito dopo il parto, entrambi si aggregano a un branco che possa proteggerli da coccodrilli, leoni e iene.
Al tramonto, gli ippopotami escono dall’acqua per raggiungere i pascoli. Possono percorrere 10 km in una sola notte, muovendosi in fila indiana e consumando circa 35 kg d’erba. Considerando le enormi dimensioni di questi animali, il loro apporto di cibo è relativamente modesto. Quando avverte una minaccia sulla terraferma, l’ippopotamo può correre verso l’acqua: su brevi distanze è in grado di raggiungere la stessa velocità dell’uomo. In passato gli ippopotami erano una specie più diffusa, mentre oggi vivono nella parte orientale, centrale e meridionale dell’Africa sub-sahariana, dove la loro popolazione è in declino.
In Africa l'ippopotamo è considerato più pericoloso del leone, ha una forza sbalorditiva e un caratteraccio.
Ottobre è un buon periodo per gli ippopotami in Uganda, dove piove, ma da novembre arriverà la stagione secca, l'acqua del lago Vittoria sarà vitale, insieme con ogni singola pozza.
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