Le rondini (Hirundo rustica)sono il simbolo della primavera ma la loro partenza caratterizza anche l'arrivo dell'autunno. La rondine è presente in quasi tutto il mondo ed è residente in tutti i continenti tranne in Australia. I nidi sono fatti di fango ed erba cementati insieme e variano nella forma per adattarsi alla locazione es . Fienili. Le rondini sono monogame. Le coppie si formano ogni primavera dopo l'arrivo nelle zone di riproduzione, anche se alcune coppie che si sono riprodotte con successo si accoppiano per molti anni ancora. I maschi, per attrarre le femmine, cantano e fanno sfoggio delle loro code. Di solito le rondini si riproducono tra maggio e agosto a seconda delle zone. Le uova di norma 4-5 bianche con macchie marroni e lilla; viene deposto un uovo al giorno e c'è spesso una seconda covata. L'incubazione dura 13-17 giorni. Centinaia di migliaia di coppie di questa specie si sono riprodotte fino alla fine di agosto e, in questi giorni, adulti e giovani si stanno preparando al grande salto per attraversare il Mediterraneo e poi il Sahara per giungere nelle foreste dell'Africa equatoriale dove vi sono i siti di svernamento.
La biologia della rondine e la migrazione di questa specie sono studiati da anni con un progetto di inanellamento coordinato a livello europeo. In Italia gli ornitologi coordinati dall'ISPRA hanno finora marcato oltre 500.000 individui. In Abruzzo quest'anno il WWF, in collaborazione con l'Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Castel di Sangro del Corpo Forestale dello Stato, ha avviato l'attività di studio all'interno dell'azienda di Feudozzo, vicino Castel di Sangro (AQ). Il sito è molto particolare nel contesto italiano perché è posto in un territorio montano a 1000 metri di altitudine, presso un Sito di Importanza Comunitaria della Rete Natura2000.
Chiunque riprenderà questi individui potrà segnalare il ritrovamento all'ISPRA e così avremo un'informazione importante circa i loro spostamenti, dicono gli ornitologi; inoltre prevedono già che il prossimo anno saranno ripetute e potenziate le operazioni di inanellamento in questo sito per stabilire quanti individui adulti saranno tornati dopo i lunghi viaggi di migrazione di andata verso l'Africa e di ritorno verso l'Europa. Verificheranno quanti dei giovani nati nel sito saranno tornati nel luogo di nascita per nidificare, visitando anche le stalle limitrofe. Alcuni anni fa in Abruzzo inanellarono alcune migliaia di rondini e due di queste furono ricatturate in Repubblica Centrafricana, dove svernarono.
Recentemente l'ISPRA ha pubblicato i risultati di una ricerca molto importante che ha evidenziato per la prima volta come le rondini siano “programmate geneticamente” per accumulare riserve di grasso utili per la migrazione in quantità differenti a seconda dell'area geografica dalla quale partono per il lungo volo verso l'Africa. Infatti i giovani che partono dal sud della penisola italiana, senza precedenti esperienze di migrazione, accumulano più grasso dei giovani che partono dal Sud della Spagna, perché questi ultimi nella migrazione verso sud dovranno attraversare tratti di mare e di deserto più stretti. L'area gestita dal Corpo Forestale dello Stato si presta a studi non solo sulla sopravvivenza ma anche sull'ecologia essendo una zona dove non vengono usati pesticidi e dove esiste un'agricoltura non intensiva. Per questo si pensa che l'arrivo dell'autunno possa essere considerato il periodo giusto per dire “arrivederci” a questi splendidi animali, sperando che il degrado continuo delle condizioni ambientali delle nostre campagne e delle aree di svernamento africane non diventi tale da far scomparire completamente dai nostri cieli questi splendidi animali.
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