Il Tarabuso è un grande e bruno uccello di palude, “cugino” degli aironi dai quali si distingue per l’aspetto meno slanciato, il collo più corto e pesante e le zampe tozze e verdastre; dall’aspetto barrato e screziato è solito nascondersi nei fitti canneti dove assume, soprattutto se allarmato, una tipica posizione con il collo e il becco tesi verso l’alto, confondendosi con la vegetazione. Già nel 1885 veniva considerato estinto, ad oggi si contano circa cento esemplari in Gran Bretagna.
Martin Harper, direttore dell'area conservazione, ha detto: «Aver perso il tarabuso una volta in Gran Bretagna è stato deplorevole, ma perderlo due sarebbe imperdonabile». Il ministro dell'Ambiente Richard Benyon ha commentato:« Vedere una specie che una volta era considerata estinta presente in Gran Bretagna con popolazione di oltre 100 esemplari è un vero successo».
Nel 1990 un intenso e faticoso programma di recupero della specie ha finalmente portato i suoi furtti, insieme ad un relativo miglioramento dell'habitat di questi animali: paludi e canneti. Nel 1997 si contavano appena undici esemplari maschi, oggi la Royal Society for the Protection of Birds (RSPB) ne conta 104.
Certo non sono poche le minacce che il tarabuso deve affrontare, come ad esempio quelle legate alla crescita del livello del mare, a causa della quale i siti d'acqua dolce lungo la costa potrebbero essere inondati da acqua salata: ma il fatto che i tarabusi siano tornati a cantare a squarciagola-segno di normalità e anche l'unico modo che gli scienziati hanno per contarne il numero visto che vivono isolati- fa ben sperare per la loro sopravvivenza.
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