La comunicazione olfattiva è caratterizzata da segnali che durano a lungo nel tempo (permangono anche in assenza del soggetto che li emette) e vengono rilevati a distanze intermedie.
I principali segnali olfattivi emanati dai cani sono: urine, feci, secrezioni anali (marcatura), i segnali identificativi individuali (emessi da una grande varietà di secrezioni ghiandolari) e i feromoni, segnali chimici che vengono percepiti tramite un organo apposito chiamato organo vomero-nasale. Esistono anche dei segnali misti (olfattivi e visivi) quali urinare con la zampa sollevata , marcare con le feci, raspare il terreno con rilascio delle secrezioni delle ghiandole interdigitali (feromoni podali), rotolare sul terreno. I segnali olfattivi sono molto importanti nella comunicazione tra cani e contribuiscono a ridurre l’eventualità di scontri fisici tra due possibili cani rivali.
Questa è infatti un perfetto sistema di riconoscimento ed individualizzazione al momento dell’incontro: i cani si annusano a livello della zona genitale, anale e de padiglione auricolare, raccogliendo così una serie di informazioni importanti sull’altro individuo. Le informazioni che un cane trasmette attraverso le proprie eliminazioni possono essere di diverso tipo partendo dal sesso e dall’età fino a segnalare la presenza del calore nel caso di una femmina.
Uno degli aspetti più interessanti e più conosciuti nell'ambito della comunicazione è quello di marcare il territorio. Capita spesso di vedere cani, soprattutto i maschi, che fanno molte volte piccole quantità di pipì: potrebbero semplicemente uscire e fare i propri bisogni tutti in una volta, ma non lo fanno, preferiscono spargere il proprio odore su un largo territorio in modo che tutti i cani che verranno dopo possano sentire il loro passaggio.
Le capacità olfattive del cane, come abbiamo visto, sono stupefacenti: allo stesso modo in cui il nostro cervello è predisposto ad apprendere un linguaggio di tipo verbale, così quello del cane lo è ad elaborare gli odori.
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Torneremo lunedì prossimo con un nuovo argomento.
A cura di Silvana Cavaglià e della Clinica Borgarello
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