La necessità di “spazio” è strettamente correlato con lo stile di vita del proprietario e la sua “disponibilità” in termini di tempo: un cane che viene portato spesso a passeggio e a giocare al parco o nelle aree cani può vivere anche in un appartamento relativamente piccolo. Non importa quale sia la grandezza dell'abitazione, l'importante è che il cane abbia a disposizione un luogo tranquillo dove riposare; se ciò non avviene, l'animale potrebbe diventare particolarmente nervoso e irritabile. L'esercizio quotidiano e posto riparato e non “di passaggio” (corridoi, porte, ecc) possono ridurre l'esigenza di spazio.
Un altro fattore che influenza la necessità di spazio è il numero di persone e cani con cui ciascun individuo deve convivere: per esempio l'introduzione di un cucciolo, dove già viveva un altro cane, o l'arrivo di un bambino potrebbero far nascere necessità di avere più spazio.
Ma non bisogna dimenticare che i cani hanno soprattutto bisogno di interagire con i proprietari e la solitudine, anche se lo spazio disponibile è abbondante, causa sofferenza più di ogni altra privazione.
Per quanto riguarda l'esercizio quotidiano non esistono regole precise: in generale per cani di taglia piccola e toy bastano tre passeggiate di almeno venti minuti al giorno e un'uscita più lunga, per giocare ed esplorare. Con cani attivi e di taglia maggiore, invece, può essere necessario un minimo di due ore di esercizio al giorno. I cani che vivono o hanno libero accesso a un giardino devono essere comunque portati a passeggiare regolarmente, almeno una volta al giorno.
L'attività fisica è certamente indispensabile e dovremmo attentamente valutare se quella che stiamo fornendo al nostro cane è sufficiente considerando l'età, la razza e le caratteristiche individuali; non dimentichiamo che è altresì importante stimolare la mente dei nostri cani. In questa prospettiva si può proporre ai nostri amici diversi giochi mirati all'utilizzo della loro capacità “intellettuale”: possono essere semplici giochi di ricerca (trovare un boccone nascosto, fare una piccola pista), giochi di attivazione mentale (trovare la soluzione ad un problema proposto), insegnare al cane il nome e a distinguere i diversi oggetti (palla, treccia, ecc...).
Anche gli esercizi di educazione di base o avanzata, l'agility e le attività cinofile in genere, se portate avanti nel rispetto del cane, dei suoi tempi e delle sue caratteristiche ed effettuate sempre con un approccio positivo, sono un sistema utile per fare attività stimolanti e divertenti insieme.
Infine è necessario che il cane possa partecipare il più possibile alla nostra vita, ad esempio venendo con noi quando usciamo e non restando solo a casa troppe ore, e che i membri della famiglia dedichino durante la giornata dei momenti specifici per interagire e giocare con lui. Una insufficiente quantità di stimoli e attività può provocare la comparsa di noia, stress e problemi di comportamento.
Ne consegue che garantendo all'animale un'adeguata quantità di tempo in cui esercitarsi,fisicamente e mentalmente, e creando una corretta relazione con esso, si possono prevenire e risolvere problemi comportamentali.
Il cane è un animale sociale e per lui la solitudine non è naturale, soprattutto se si tratta di un cucciolo: a questo riguardo, nei limiti del possibile, i piccoli non dovrebbero essere lasciati soli per più di quattro ore di seguito durante il giorno. I cani adulti sono molto più adattabili, ma un periodo di solitudine continuativo, più di sei-sette ore, è comunque causa di sofferenza.
Come per tutto il resto, anche il rimanere da soli è una questione di abitudine, ma questa dovrebbe essere “insegnata” in maniera graduale, soprattutto nei i cuccioli. Per tale motivo è fondamentale non rispondere a tutte le richieste di attenzione: un buon metodo è impedire al piccolo di seguire i proprietari dovunque. Una porta chiusa deve essere una condizione normale e accettabile nella quale il cane semplicemente aspetta che il proprietario torni.
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Torneremo lunedì prossimo con un nuovo argomento.
A cura di Silvana Cavaglià e della Clinica Borgarello
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