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Il cane aggressivo

Il cane aggressivo: il comportamento aggressivo è parte integrante del repertorio naturale degli animali, cerchiamo di capire qualcosa in più di questo interessante aspetto relazionale cane-cane cane-altre specie.

Le aggressioni sono classificate in relazione al contesto in cui si verificano e se ne descrivono cinque tipologie:

  • aggressione predatoria: l'obiettivo di questa aggressione è la caccia

  • aggressione gerarchica: compare a seguito di conflitti gerarchici che possono instaurarsi tra cani o tra cane e membro della famiglia, viene scatenata da situazioni competitive per :

-una specifica risorsa alimentare

-la gestione dello spazio (accesso al divano, al letto)

-l'accesso e il contatto con un individuo del gruppo

-l'accesso all'attività sessuale

  • aggressione da irritazione: si manifesta quando viene superata la soglia di tolleranza del cane, è scatenata da numerosi fattori quali il dolore, la frustrazione, la contenzione fisica (mantenimento del contato per carezze, per prestazione di cure o spazzolature) o la manipolazione in un contesto che genera paura (visite veterinarie)

  • aggressione territoriale e materna: entrambe hanno in comune il fatto di essere aggressioni di tipo protettivo (nei confronti del territorio o dei piccoli)

  • aggressione da paura: compare quando ogni altra strategia, in particolar modo la fuga, è impossibile.

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La sequenza aggressiva si compone di tre fasi:

  • fase appetitiva, costituita dalla minaccia (ringhio), è assente nell'aggressività da paura

  • fase consumatoria (il morso)

  • fase di appagamento, che costituisce il ritorno all'equilibrio

Queste tre fasi possono variare in funzione dello stato emotivo del cane, del contesto in cui l'aggressione si è verificata o dalle caratteristiche dell'avversario.

Il primo e più importante strumento per prevenire l’aggressività è far socializzare il cane fin da cucciolo con diversi tipi di persone, con gli altri cani e con gli altri animali domestici in modo che si abitui al maggior numero possibile di stimoli. Occorre poi ricordare che il cane dovrebbe vivere all'interno del “gruppo-famiglia”, condividendo il nostro sistema sociale: al contrario moltissimi cani vengono relegati in un cortile o in un giardino con poche opportunità di sperimentare il mondo esterno e questo può risultare negativo nello sviluppo comportamentale.

È importante, poi, non sottovalutare l’importanza dell’esercizio fisico e della stimolazione: un cane che va a passeggiare regolarmente ed è abituato a imparare cose nuove e fare esercizi divertenti avrà minor probabilità di manifestare stress o reazioni imprevedibili.

Un altro strumento importante è seguire la regola della gestione delle risorse: il cane deve sempre aspettare il permesso per avere cibo, giocattoli, carezze e attenzione. Questa regola diminuirà l’eventualità di aggressioni se qualcuno si avvicina alla ciotola o al luogo dove riposa.

Infine, è bene educare il cane premiando i buoni comportamenti e ignorando i comportamenti sgraditi ed indesiderati in maniera costante e coerente, evitando le punizioni: questo renderà i cani fiduciosi nei riguardi dei proprietari e delle persone in generale.

Se vuoi leggere gli altri articoli: link articoli precedenti.

Torneremo lunedì prossimo con un nuovo argomento.

A cura di Silvana Cavaglià e della Clinica Borgarello

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