Febbraio 2011: condanna a due mesi di carcere, senza alcuna concessione o attenuazione della pena, da parte della Suprema Corte nei confronti di quattro siciliani di Nicosia, rei di aver lasciato “abbaiare” durante la notte i loro dieci cani, nonostante le insistenti proteste dei vicini di casa!.
Non è mancato, ovviamente, il classico “scarica barile all'italiana” ovvero il tentativo da parte degli imputati di ricorrere in cassazione per tentare di capire quale cane avesse abbaiato per primo (e quindi quale dei quattro proprietari fosse il vero colpevole!), scatenando la reazione “a catena” di tutti gli altri!. Risultato: “bocciati” senza diritto d'appello. La Prima sezione penale ha ritenuto del tutto irrilevante questo tipo di indagine dal momento che, dopo il primo acuto lanciato dal cane più “vivace”, gli altri “abbaiavano tutti insieme” determinando una “forte intensità di rumore e uno “strepito comune”.
La Cassazione, tramite la sentenza 4706, spiega così la decisione di condannare al carcere tutti i propietari: “Gli strepiti di cani, fanno presente i supremi giudici, potevano essere agevolmente attenuati o senz'altro evitati dai relativi proprietari”. Inoltre non si trattava di un occasionale latrato, ma di un abbaiare connotato da “diffusività”, per di più in ora notturna, che aveva determinato le proteste di numerose persone stanche di non riuscire a dormire!.
Cosa aggiungere?..Come in tutte le cose ci vorrebbe sempre un minimo di buonsenso e buona educazione....la mancanza di entrambi non può certamente essere imputata ai nostri amici a quattro zampe!.
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